Già nell’antichità si narrava di esseri umani che avevano familiarizzato con i delfini, ma solo negli ultimi anni si è dato l’avvio a studi e a osservazioni specifiche. Si è potuto così accertare che nei delfini il cervello raggiunge lo stadio di evoluzione creduto un’esclusiva delle scimmie antropomorfe e dell’uomo.
A volte i delfini sembrano sorridere, ma in realtà quando ci sembra che ridano aprono semplicemente la bocca e scoprono i denti, che in molte specie arrivano persino a 250!
I delfini respirano aria con i polmoni attraverso un organo detto “sfiatatoio” che si apre alla sommità del capo. Per respirare devono risalire in superficie, poi si immergono e trattengono il fiato anche per 15 minuti. Questa straordinaria capacità permette loro di superare gli 800 m di profondità.
Se, per esempio, un delfino è ferito e non può più nuotare con le proprie forze, due compagni si pongono ai lati e lo sostengono perché possa raggiungere la superficie dell’acqua e respirare.
I delfini sono nuotatori agili e veloci, spesso compiono balzi fuori dall’acqua alti anche 6-7 metri e non è raro che seguano le navi anche per centinaia di miglia. Il segreto della loro velocità risiede nella coda, usata come organo di propulsione.
Dormendo con solo metà del cervello, possono rimanere in allerta per oltre 15 giorni di fila, riuscendo a utilizzare con molta precisione l’ecolocazione, o biosonar, ovvero la capacità di orientarsi nei movimenti e di individuare i bersagli senza utilizzare la vista o il tatto ma per mezzo degli ultrasuoni.
Gli scienziati sono riusciti a provare che ogni delfino produce un suono personale messo a punto nei primi mesi di vita e risponde solo a “copie” del proprio fischio, una sorta di nome. Ogni fischio prodotto dai delfini è dotato di un preciso significato e alcuni ricercatori hanno scoperto come animali dispongano un vero e proprio vocabolario composto da circa 200 suoni diversi. Non solo: ogni esemplare pare essere associato ad un suono caratteristico, come fosse una sorta di nome proprio che lo distingue dagli altri suoi simili.
La parola “delfino” deriva dal greco delphus che significa “utero” e si riferisce al fatto che i delfini sono mammiferi.
Durante il sonno, infatti, solo una parte del loro cervello si addormenta. L’altra resta ben sveglia, probabilmente per regolare la respirazione volontaria.
Un delfino può immergersi fino a 300m di profondità e riesce a raggiungere una velocità massima di circa 65km/h.
Questi animali sembrano essere anche dei gran romanticoni. Come scoperto da uno studio condotto dalla University of Western Australia, i maschi di alcune specie di delfini fanno dei regali alle femmine (spugne di mare o piccoli crostacei) per conquistarle.