Siete mai stati sorpresi da un evento catastrofico straordinario?
Ci sono alcuni come i terremoti che dipendono dai movimenti tettonici, tuttavia ci sono eventi come catastrofi da tornado che dipendono dall´emergenza climatica.
Vediamo perché: quando la temperatura del mare è alta é una “bomba” termica che può innescare eventi meteo estremi.
Gli appassionati di vacanze in barca avranno sicuramente notato come negli ultimi anni i fenomeni meteo estremi durante l’estate sono sempre più frequenti. Colpi di vento, trombe d’aria, bombe d’acqua, chi ha viaggiato negli ultimi anni ne avrà sentito parlare o li avrà anche affrontati.
Di solito la “rottura” del meteo, almeno fino a circa 10 anni fa, avveniva nella seconda parte di agosto, dove potevano manifestarsi, sia pur raramente, eventi di questo genere. Adesso accadono con più frequenza anche a inizio o metà estate. Il motivo è solo uno, la temperatura alta dell’acqua.
A giugno per esempio, l’Italia lungo le sue coste ha registrato una forbice che va dai 25 ai 27 gradi, temperature in anticipo rispetto ai picchi simili che si dovrebbero raggiungere non prima della fine di luglio o in pieno agosto.
Il mare accumulando tanto calore diventa linfa vitale per fenomeni meteo anche estremi che potrebbero innescarsi non appena dall’Atlantico l’aria fresca “bucherà” l’anticiclone, causando un brusco scontro tra correnti calde e fredde. A quel punto ci sarà il rischio di eventi meteo rilevanti.
Il 18 agosto in Corsica e poi in Italia é avenuto un fenomeno improvviso che non era stato segnalato da alcune previsione e che ha colto di sorpresa soprattutto la Corsica del Nord.
Noi eravamo a Macinaggio e posso confermare di come ci si sia ritrovati dal fare colazione a chiamare aiuto con VHF, aiutare affinché la barca non sbattesse con quella accanto, recuperare il gommone che volava via ecc. Attimi di panico durati quasi 2 lunghe ore. Vento oltre 160 km/h, pioggia, mare che ribolliva nel porto, barche che chimavano i soccorsi tramite il May Day.
Il comando centrale della Cross Med, l’organizzazione del ministero del mare francese dedicata al soccorso e salvataggio in mare, ha pubblicato un resoconto su quanto accaduto in Corsica il 18 agosto, quando, un groppo improvviso e non previsto con quella intensità (ma comunque previsto dai servizi meteo) ha colpito la Corsica. La zona più colpita è stata la parte settentrionale dell’isola con venti che nei momenti di punta e in alcune zone ristrette hanno raggiungo raffiche sino a 91 nodi.
L’organo di sicurezza francese fa sapere che nelle 24 ore a cavallo dell’evento sono stati effettuati 110 soccorsi in mare. La maggior parte di questi a favore di barche danneggiate, spiaggiate o finite a scogli.
Nei soccorsi sono state assistite 500 persone, gli equipaggi delle barche. Sono stati riportati 12 feriti di cui 2 gravi e 2 vittime, un pescatore e un canoista.
La Cross Med ha contato 48 imbarcazioni da diporto incagliate o spiaggiate lungo la costa.
La raffica più intensa è stata registrata a Marignana, sulla costa ovest della Corsica e ha toccato i 225 kmh.
Nelle operazioni di salvataggio sono stati impiegati tutti i mezzi disponibili della Società Nazionale per il Soccorso in Mare (SNSM).
Coinvolti 6 elicotteri, di cui 2 della protezione civile francese, 2 dell’aereonautica militare, 1 della gendarmeria francese e 1 della marina militare francese.
Sono stati impiegati tutti i mezzi nautici leggeri dei vigili del fuoco, le piccole imbarcazioni, quelli della gendarmeria e dell’ufficio delle dogane, inoltre è stato chiesto di intervenire a molte unità private.
Le autorità competenti hanno aperto un’indagine per capire se quanto fatto durante l’evento sia stato corretto e stabilire i fatti anche ai fini assicurativi.