Le immagini mostrano migliaia di pesci costretti a vivere in gabbia, in condizioni di sovraffollamento e privazione di stimoli. Sono trasportati e manipolati senza nessuna cura, trattati come se fossero oggetti. La morte inoltre arriva dopo una lunga agonia: a loro infatti non è nemmeno concesso lo stordimento.
Ma anche i pesci soffrono e la scienza ha da tempo confermato la loro capacità di provare dolore ed emozioni.
I pesci negli allevamenti intensivi vivono in condizioni critiche. La loro è una sofferenza silenziosa, sulla quale è arrivato il momento di intervenire. Aiutaci anche tu a difenderli, insieme possiamo fare la differenza per milioni di animali.
ANCHE I PESCI
- SENTONO IL DOLORE
Hanno l’anatomia necessaria per provare dolore e sono consci delle risposte agli stimoli, in seguito ai quali sono capaci di provare prolungata sofferenza
- SONO INTELLIGENTI
Sono in grado di utilizzare strumenti, cooperare socialmente e hanno coscienza di sé, prerogativa finora attribuita a pochissime specie più evolute
- PROVANO EMOZIONI
È stato documentato che i pesci provano sia emozioni positive che negative, soffrono lo stress, si aiutano nelle difficoltà e provano persino piacere nel gioco
- HANNO UN’OTTIMA MEMORIA
Sono capaci di ricordarsi luoghi, labirinti e percorsi complessi anche a distanza di lungo tempo, meglio di molti altri animali
Trota iridea, branzino, orata e salmone atlantico sono le specie più allevate e consumate in Europa. Forse non lo sai: i pesci sono animali curiosi, sociali e pieni di sorprese, ma negli allevamenti intensivi trascorrono una vita molto diversa da quella in natura.
Scopriamo insieme:
LA TROTA IRIDEA – UNA MADRE PROTETTIVA
In natura la femmina prepara il nido scavando una buca nel fondale del fiume, dove depone le uova che vengono fecondate dopo aver creato un legame di coppia con il maschio. Per proteggerle le ricopre accuratamente con la ghiaia.
Negli allevamenti intensivi i riproduttori vengono prelevati dall’acqua, anestetizzati e “spremuti” per estrarre le uova o il liquido seminale, a seconda del sesso. Questo processo causa prolungato stress negli animali e incide pesantemente sul loro benessere.
IL BRANZINO – L´ESPLORATORE
Il branzino, conosciuto anche come spigola, è un pesce costiero che ama il mare aperto e i fondali sabbiosi. È un nuotatore abile e vivace, che ha bisogno di esplorare e può avventurarsi fino a diversi chilometri dalla costa.
In cattività i branzini sono confinati all’interno di gabbie galleggianti in mare aperto dalle dimensioni di pochi metri quadrati. In uno spazio così ristretto non riescono a muoversi liberamente e trascorrono il loro tempo a nuotare in vortice.
L’ORATA – CAMBIA COLORE
La stagione degli amori è un momento speciale per l’orata: sia il maschio che la femmina cambiano colore per attirare l’uno l’attenzione dell’altra. Un vero corteggiamento, alla fine del quale la femmina sceglie il partner con la migliore “trasformazione cromatica”
Negli allevamenti intensivi i pesci adulti sono sottoposti a rigidi regimi di manipolazione della luce del giorno e della temperatura. In questo modo la riproduzione viene forzata, controllata e accelerata artificialmente all’interno di vasche spoglie.
IL SALMONE ATLANTICO – INSTANCABILE VIAGGIATORE
Il salmone dell’Atlantico nasce in acque dolci e successivamente migra verso il mare. Da adulto intraprende un incredibile viaggio di centinaia di chilometri per tornare al suo luogo natio e deporre le uova, seguendo una “mappa olfattiva” infallibile.
In cattività il salmone viene confinato prima in vasche d’acqua dolce e poi in gabbie posizionate in mare aperto. Rinchiuso e bloccato in ambienti spogli e privi di stimoli, non potrà mai compiere la sua missione e fare ritorno al luogo d’origine.
PROBLEMATICHE LEGATE ALL’ACQUACOLTURA
L’allevamento intensivo dei pesci racchiude una serie di problematiche che sono fonte di stress e immensa sofferenza per questi animali sensibili.
UCCISIONE
La maggior parte dei metodi utilizzati in fase di abbattimento causano dolore profondo e sofferenza prolungata nei pesci. Questi possono anche impiegare interminabili minuti prima di morire e spesso vengono uccisi senza stordimento preventivo.
DENSITÀ
Vasche a terra e gabbie in mare sono caratterizzate dalla presenza di un’alta concentrazione di pesci. Scarsa qualità dell’acqua, trasmissione di malattie e sovraffollamento sono solo alcune delle conseguenze di densità di allevamento troppo elevate.
TRASPORTO
La cattura e il trasporto avvengono in fase di ingrasso e macellazione. Sono momenti molti stressanti per i pesci, perché vengono ammassati e prelevati dall’acqua. Numerosi sono i tentativi di fuga e le aggressioni. L’utilizzo di pompe e reti non adeguate causa gravi ferite.
MANIPOLAZIONE
La manipolazione è una procedura invasiva che comporta l’estrazione dei pesci dall’acqua. Può provocare lesioni e, nel caso della spremitura di uova nelle femmine, anche gravi deformazioni. Si tratta di un’esperienza che provoca uno stato di stress acuto nell’animale.
I PESCI NEGLI ALLEVAMENTI EUROPEI
Indagini mostrano l’allevamento e l’uccisione crudele di milioni di pesci nell’Unione Europea. Negli allevamenti di trote, spigole e orate che abbiamo visitato, gli animali sono costretti a vivere in vasche spoglie e sovraffollate, vengono spostati ad alta velocità con pompe e lasciati fuori dall’acqua per decine di minuti. Infine muoiono dopo lunghe agonie a causa di stordimenti inefficaci o sono ancora vivi durante le fasi di stoccaggio.
VIOLENZE SUI PESCI NEGLI ALLEVAMENTI
Sono state filmate le condizioni in cui vivono milioni di pesci negli allevamenti in Grecia, Paese da cui proviene più della metà delle orate e dei branzini venduti in Italia. Uccisioni violente, sovraffollamento e mortalità elevate: le immagini svelano ancora una volta l’enorme sofferenza dei pesci allevati a scopo alimentare.
Stipati a milioni in gabbie al largo delle coste, i pesci che finiscono sul nostro mercato sono sottoposti a diversi cicli di antibiotici e al momento dell’uccisione agonizzano per un tempo interminabile.