Nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale, “Stato del clima mondiale 2021”, ci sono quattro campanelli d’allarme. Altrettanti record negativi sono stati battuti rivelando in modo sempre più esplicito quanto il riscaldamento globale stia incidendo sugli equilibri del Pianeta. In particolare si tratta di:
Un quadro che il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha commentato parlando di “triste litania dell’incapacità dell’umanità di lottare contro la crisi climatica”, esortando a “porre fine all’uso dei combustibili fossili ed accelerare la transizione verso le energie rinnovabili, se non vogliamo dare fuoco alla nostra unica casa”.
Il rapporto ha confermato in particolare che gli ultimi sette anni sono stati complessivamente i più caldi mai registrati da quando le temperature sono misurate con regolarità. Nonostante la presenza della Niña, fenomeno meteorologico che contribuisce a raffreddare le temperature delle acque equatoriali di superficie dell’oceano Pacifico, nel 2021 la temperatura media globale è stata di 1,11 gradi superiore al periodo pre-industriale.
Secondo l’Accordo di Parigi del 2015 non dovremo superare la soglia dei 2 gradi alla fine del secolo. Ma ha anche aggiunto che dobbiamo cercare di rimanere il più possibile vicini agli 1,5 gradi. Nell’ottobre del 2018 il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto nel quale è spiegato chiaramente cosa cambierà quel mezzo grado in più: rappresenterà la differenza tra una crisi e una catastrofe climatica verso la quale stiamo tendendo.
Dato il nostro amore smodato per il mare, voglio soffermarmi su questo aspetto.
Al contempo, a crescere è stata anche la temperatura media degli oceani, registrando nel 2021 un record. Il tutto rischia di innescare un pericoloso circolo vizioso, poiché proprio i mari assorbono circa il 23% delle emissioni annuali di CO2 di origine antropica. Un processo molto utile per evitare che una quota non indifferente di gas ad effetto serra finisca nell’atmosfera. Tuttavia quanto sopra comporta un pericoloso effetto collaterale, ovvero l’acidificazione degli oceani.